Level up – ACR tra parrocchia e diocesanità

Le sfide esistono per essere superate. Siamo realisti, ma senza perdere l’allegria, l’audacia e la dedizione piena di speranza! Non lasciamoci rubare la forza missionaria!
(Papa Francesco – EG n.109)

Con questo slancio i membri dell’equipe regionale ACR si sono ritrovati domenica 29 gennaio 2023 presso la Casa Betlemme a Brignano Gera D’Adda, per una intensa occasione di rilessione comune su una delle linee-guida regionali del triennio: il rapporto tra ACR e parrocchia, dentro la dinamica della diocesanità.
Nella consapevolezza che il Papa incoraggia l’AC a valorizzare la parrocchia e davanti alla difficoltà di diverse associazioni parrocchiali lombarde in cui il cammino ACR è messo alla prova, l’equipe si è interrogata su quale plus può dunque addurre l’ACR nel contesto della parrocchia e nella iniziazione cristiana.

Di illuminante veduta si sono rivelati gli interventi dei relatori: Claudia d’Angelo, consigliera nazionale ACR, e S.E.R. mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena – Nonantola, vescovo di Carpi e vicepresidente per l’Italia settentrionale della Conferenza Episcopale Italiana.

Nel confronto in piccoli gruppi si è lavorato per individuare la ricchezza dell’esperienza associativa per la vita dei bambini e ragazzi dei nostri territori, cercando gli elementi fondamentali che caratterizzano e qualificano la proposta formativa dell’associazione, con particolare attenzione agli aspetti della vita dei piccoli di oggi che chiedono di essere presi a cuore e ai cambiamenti che mettono in crisi una proposta quando fatica ad adattarsi.

Un appuntamento di discernimento collettivo sulla scia di quella passione laicale ben descritta dal Documento della XVII Assemblea Nazionale ACI:

Tutto questo ci ha insegnato che nessun tempo è nostro, perché non ci appartiene e non ne possiamo disporre, eppure è altrettanto vero che ogni tempo è il nostro tempo. Ogni tempo è inedito, imprevisto: siamo chiamati a vivere in esso non “nonostante tutto”, ma “nel tutto” che esso ci offre, con il desiderio forte di metterci in ascolto della realtà, della vita delle persone e della storia che Dio accompagna con la sua presenza. Questo tempo, dunque, ci incoraggia ad interrogarci di fronte alla realtà che ci circonda, e fare ancor di più del discernimento l’unico stile con cui continuare a scrivere la storia dell’AC, della Chiesa e del nostro Paese. L’Azione Cattolica è lì dove sono tutti. (…)
È questo il modo con cui potremo vivere noi per primi ed aiutare tutta la Chiesa ad affrontare le trasformazioni imposte dal tempo di grande difficoltà e cambiamento che stiamo percorrendo, come un’occasione di crescita, di superamento del «comodo criterio pastorale del «si è fatto sempre così» e non di rimpianto o rassegnazione.